Come fotografare le nebulose con una fotocamera digitale normale - Il video di Valerio Photo School spiega come utilizzare una fotocamera digitale normale per fotografare le nebulose senza modificare la fotocamera. Di solito, le fotocamere digitali non sono indicate per la fotografia delle nebulose ad emissione in a capo, in quanto non rendono bene sulle tonalità rosse. Ciò avviene perché il sensore digitale della fotocamera nasce con una grandissima sensibilità dall'ultravioletto all'infrarosso, ma la fotocamera è stata progettata principalmente per fare ritratti, paesaggi e macro. Pertanto, per evitare questo problema, si potrebbe togliere fisicamente il filtro posto davanti al sensore della fotocamera e metterne uno con una banda passante più larga, ma questa modifica è invasiva e può influire sulle prestazioni della fotocamera. In alternativa, si può utilizzare un filtro VR 3x, che taglia la luce ma permette di andare abbastanza in profondità componendo sequenze relativamente brevi. Il filtro è abbastanza economico e si integra perfettamente con fotocamere recenti come la Nikon Z6. Il video fornisce anche informazioni sul funzionamento del sensore digitale della fotocamera e sui filtri interferenziali per l'inquinamento luminoso.
Dal canale Youtube Valerio Pardi.
In questo video di Valerio Photo, viene spiegato come utilizzare una fotocamera digitale normale per fotografare le nebulose ad emissione, ottenendo una buona resa nel colore rosso. Di solito, le fotocamere digitali tradizionali sono poco sensibili a questa frequenza di luce e producono risultati non ottimali. Ciò è dovuto al fatto che i sensori delle fotocamere digitali sono progettati per essere sensibili a un'ampia gamma di frequenze, comprese quelle ultraviolette e infrarosse, che non sono necessarie per la fotografia tradizionale. Pertanto, i produttori di fotocamere digitali montano un filtro davanti al sensore per bloccare queste radiazioni. Tuttavia, questo filtro riduce la sensibilità del sensore alla luce rossa delle nebulose ad emissione. Una soluzione potrebbe essere rimuovere fisicamente il filtro, ma questa modifica può compromettere le prestazioni della fotocamera e invalidare la garanzia. Un'alternativa potrebbe essere utilizzare una fotocamera più vecchia e sensibile a questa lunghezza d'onda, ma con un sensore più rumoroso e una risoluzione più bassa. Un'altra opzione è modificare la fotocamera in modo da renderla "full spectrum", cioè in grado di registrare tutte le frequenze dello spettro visibile. Tuttavia, in questo caso è necessario filtrare la luce per proteggere il sensore dagli effetti nocivi delle radiazioni ultraviolette e infrarosse. Un'altra soluzione potrebbe essere utilizzare esposizioni più lunghe per compensare la bassa sensibilità del sensore alle nebulose ad emissione, ma ciò può portare a uno sbilanciamento cromatico nella foto finale.
In questo video, il narratore continua a spiegare i vantaggi e le caratteristiche del filtro anti-inquinamento luminoso VR-3X. Afferma che questo filtro può essere utilizzato su obiettivi fotografici di diversa dimensione e si adatta facilmente alle fotocamere moderne. Il narratore ha testato il filtro su diverse fotografie di oggetti celesti come le nebulose di Orione, la California e la Rosa Cambiano. Ha notato che il filtro riduce l'intensità del segnale luminoso, ma grazie alla sensibilità dei sensori moderni, è ancora possibile ottenere immagini di buona qualità. Tuttavia, il filtro presenta anche alcuni difetti come la riduzione della quantità di luce che raggiunge il sensore e la comparsa di riflessi e aloni intorno alle stelle più luminose. Per ovviare a questi problemi, il narratore suggerisce di scattare due sequenze di foto, una senza filtro per le stelle luminose e una con filtro per gli oggetti celesti più deboli. Infine, il narratore consiglia di acquistare il filtro direttamente dal sito del produttore in Giappone, poiché al momento non ci sono distributori italiani.